Che cos’è l’EMDR?

L’EMDR (Eye Movement Desensitization and Reprocessing) è un approccio terapeutico utilizzato per il trattamento del trauma e di problematiche legate allo stress traumatico.

L’EMDR si focalizza sul ricordo dell’esperienza traumatica. E’ una metodologia che utilizza i movimenti oculari o altra stimolazione alternata destra/sinistra, per permettere una migliore comunicazione tra gli emisferi cerebrali.

L’elaborazione dell’esperienza traumatica con l’EMDR permette al paziente di cambiare prospettiva, modificare
le valutazioni cognitive su di sé, incorporare emozioni adeguate alla situazione ed eliminare le reazioni fisiche. Questo permette di adottare comportamenti più adattivi.

Secondo il modello di riferimento, l’evento traumatico vissuto dal soggetto viene immagazzinato in memoria insieme alle emozioni, percezioni, cognizioni e sensazioni fisiche disturbanti che hanno caratterizzato quel momento.
Tutte queste informazioni immagazzinate in modo disfunzionale, restano “congelate” all’interno delle reti neurali, e non potendo essere elaborate, continuano a provocare disagio nel soggetto, fino a portare all’insorgenza di disturbi psicologici.

L’obiettivo dell’EMDR è quello di ripristinare il naturale processo di elaborazione delle informazioni presenti in memoria per giungere ad una risoluzione adattiva attraverso la creazione di nuove connessioni più funzionali.

Attraverso il trattamento con l’EMDR è dunque possibile alleviare la sofferenza emotiva, permettere la riformulazione delle credenze negative e ridurre l’arousal fisiologico del paziente.

Il Ruolo del Caregiver nelle persone con Demenza

Quando ci troviamo difronte ad una persona con Malattia Neurodegenerativa, la progressiva perdita delle proprie abilità cognitive e funzionali riduce gradualmente la sua autonomia, diventando sempre più dipendente dagli altri e necessitando dell’assistenza costante di un caregiver.

Il ruolo del caregiver si modifica nel corso della malattia del proprio caro:

Inizialmente difronte alle prime manifestazioni di dimenticanza e disorientamento il famigliare può non comprendere a pieno alcuni comportamenti della persona e valutarli come strani, come legati all’età, all’umore depresso.

Con l’avanzare della malattia i sintomi diventano più evidenti e ciò porta il familiare a rivolgersi ad un medico per una diagnosi.

La fase della diagnosi rappresenta uno dei momenti più difficili e delicati poiché predice un futuro molto stressante per il caregiver. Allo stesso tempo la diagnosi permette di attribuire una spiegazione e dare un significato all’incomprensibile cambiamento del proprio caro.

Nelle fasi iniziali di malattia il compito del caregiver è quello di supervisionare le attività strumentali di vita quotidiana del proprio caro (es. fare la spesa, assumere i farmaci, gestire il denaro) e supportarlo nella gestione delle relazioni sociali.

Nel corso della malattia il compito del caregiver diventa sempre più attivo, ovvero dovrà assistere il malato nelle attività di base di vita quotidiana (es. lavarsi, vestirsi, alimentarsi) e le ore impiegate nella sorveglianza del paziente aumentano sempre più fino a richiedere un impegno a tempo pieno.

Spesso il caregiver si trova a gestire i disturbi comportamentali del proprio caro (agitazione, allucinazioni, aggressività) e diventa sempre più faticoso gestire contemporaneamente il proprio caro e la propria famiglia. Ciò può mettere a dura prova l’intero nucleo familiare esponendo il caregiver ad alti livelli di stress.

Proprio per questo vengono proposti diversi interventi rivolti ai famigliare e al caregiver con l’obiettivo di ridurre il carico emotivo e migliorare la qualità di vita di chi si prende cura.

Rubrica Strumenti Compensativi I dizionari Elettronici

COSA SONO

I Dizionari Elettronici sono strumenti compensativi che rientrano nella categoria della tecnologia da utilizzare per l’apprendimento delle lingue straniere (inglese, francese, tedesco, spagnolo, ecc.)

 

COME FUNZIONANO

I Dizionari Elettronici hanno la stessa funzione dei dizionari tradizionali, ma si consultano al PC o su dispositivi portatili come Tablet o eBook.

Oltre alla definizione dei termini, i Dizionari Elettronici propongono anche sinonimi e contrari delle singole parole.

Il contenuto tradotto può essere letto anche attraverso la sintesi vocale.

Sono molto utili inoltre se vengono integrati sia con un file audio che permette la corretta pronuncia della parola, sia con un’immagine del concetto definito. In questo modo si potrà sfruttare sia il canale uditivo che quello visivo.

Rispetto a ciò esistono dei veri dizionari illustrati che includono delle immagini rappresentative dei singoli termini.

 

QUANDO E’ CONSIGLIABILE UTILIZZARLI

Essendo uno strumento compensativo ad alta tecnologia è consigliabile utilizzarli a partire dalla scuola secondaria di primo grado.

E’ necessario considerare inoltre la destrezza e la conoscenza che il ragazzo ha con la tecnologia ed i mezzi informatici, e l’accessibilità che il ragazzo ha a tale strumento.

 

QUALI SONO I VANTAGGI

I Dizionari Elettronici sono utili sia a casa durante lo studio che a scuola durante le verifiche in classe.

Inoltre i Dizionari Elettronici vanno incontro alle esigenze dei docenti poiché non si collegano al web e non permettono di caricare altri contenuti.

Funzionano anche da correttore ortografico e risolvono cruciverba, anagrammi e ricercano verbi frasali.

 

 

«Date un credito di fiducia ai vostri alunni e loro ve lo restituiranno con il successo nella loro vita.

Magari voi non lo sapete, ma loro si ricorderanno e ve ne saranno riconoscenti»

Giacomo Stella

 

La Malattia di Alzheimer: Oltre le cure farmacologiche. Le cure non farmacologiche

Attualmente rispetto alle conoscenze farmacologiche della Malattia di Alzheimer non si dispone di un trattamento causale cioè che rimuove la causa della malattia, ma solo di farmaci «sintomatici» cioè che attenuano le manifestazioni cliniche della patologia.

Tali farmaci approvati a livello internazionale per il trattamento della Malattia di Alzheimer sono chiamati inibitori dell’acetilcolinesterasi. L’utilizzo di questi è volto a migliorare alcuni sintomi cognitivi (memoria e attenzione) e comportamentali (agitazione, apatia, allucinazioni) nelle fasi lievi e moderate della malattia.

Accanto ai Trattamenti Farmacologici possono essere affiancati Trattamenti Non Farmacologici.

Ovvero degli interventi di Stimolazione Cognitiva e Interventi Comportamentali (sull’aggressività, depressione, allucinazioni ecc.) che permettono di:

-rallentare la progressione della malattia,

-conservare il più elevato livello di autonomia il più a lungo possibile

-promuovere una migliore qualità di vita per il paziente e il caregiver.

Tali interventi comprendono numerose tecniche, alcune multistrategiche e aspecifiche come la Reality Orientation Therapy (ROT), la 3R (che integra ROT, Reminiscenza, e Rimotivazione), la Validation Therapy, la Terapia Occupazionale e i Training Cognitivi, altre cognitive e specifiche che vanno a lavorare sulla memoria esplicita e implicita.

Tra i Trattamenti Non Farmacologici possiamo includere anche quelli dedicati ai caregiver con l’obiettivo di ridurre lo stress a cui sono esposti, migliorare la qualità dell’approccio al malato e offrire uno spazio di contenimento ed elaborazione delle emozioni e dei vissuti emotivi intensi.

Cos’è la Psicoterapia Cognitivo-Comportamentale?

La Psicoterapia Cognitivo-Comportamentale è uno specifico orientamento della Psicoterapia basato sull’evidenza scientifica (evidence-based).

Tale approccio spiega il disagio emotivo attraverso la complessa relazione che c’è tra le emozioni, i pensieri e i comportamenti.

La teoria di fondo sottolinea l’importanza dei pensieri disfunzionali e delle modalità di agire alla base del mantenimento dei disturbi emotivi.

Tali pensieri disfunzionali (o schemi cognitivi), di cui spesso non siamo consapevoli,  possono produrre malessere per cui lo scopo di tale approccio è quello di aiutare la persona a riconoscerli e individuarli al fine di integrarli con convinzioni più funzionali.

Oggi la Psicoterapia Cognitivo-Comportamentale integra molti interventi terapeutici e modelli teorici di terza generazione come la Mindfulness, la Terapia Metacognitiva Interperpersonale, la Schema Therapy, la Dialectical Behavior Therapy, l’ACT ecc., con lo scopo finale di migliorare l’efficacia della terapia e allargare la sua applicabilità all’area di altri disturbi.

La Malattia di Alzheimer: Che cos’è e come si può intervenire

La Malattia di Alzheimer è una malattia neurodegenerativa caratterizzata dalla comparsa insidiosa di diversi deficit cognitivi come deficit di memoria, linguaggio, attenzione, ragionamento logico-astratto, abilità prassiche, ecc., che progrediscono durante il corso di diversi anni.

A livello anatomico si assiste a una diminuzione del peso del cervello, un’atrofia corticale e un allargamento dei ventricoli.

A livello cellulare emergono formazioni extra-cellulari dette placche amiloidi e si assiste a un ipometabolismo nella produzione di neurotrasmettitori legati all’acetilcolina.

Generalmente si individuano 4 fasi della malattia:

  1. Una prima fase detta reattiva/psichiatrica nella quale compaiono i primi sintomi legati a disturbi di memoria di cui il paziente è consapevole, e reazioni di tipo ansioso e depressivo. In questa fase il paziente cerca di compensare i suoi disturbi e a volte nasconderli.
  2. Una seconda fase detta neuropsicologica nella quale la compromissione delle funzioni cognitive è più evidente e il ritmo di aggravamento diventa più rapido.
  3. Una terza fase detta neurologica.
  4. Una quarta fase detta internistica in cui oltre alle funzioni cognitive e motorie vengono compromesse anche le funzioni vegetative

Di fronte ad una diagnosi di Malattia di Alzheimer si può intervenire con:

– Trattamenti Farmacologici finalizzati all’attenuazione delle manifestazioni cliniche della patologia

– Trattamenti Non Farmacologici finalizzati a rallentare il peggioramento cognitivo della persona e migliorare la qualità di vita

Lo Studio PSEN – Studio di Psicoterapia e Neuropsicologia garantisce la presa in carico della persona con Malattia di Alzheimer offrendo Trattamenti Non Farmacologici, di Stimolazione Cognitiva oltre che di presa in carico del caregiver.

Rubrica Strumenti Compensativi: Tabelline con il Metodo Analogico

COS’E’ IL METODO ANALOGICO?

Il metodo analogico è stato ideato dal maestro Camillo Bortolato e fa leva sull’intuito che i bambini hanno di trasformare l’apprendimento della matematica in un percorso divertente di scoperta, accompagnando i bambini nell’apprendimento in modo naturale attraverso analogie.

L’approccio consente di apprendere grazie all’uso di strumenti concreti, vedendo e facendo in prima persona, e favorisce curiosità, desiderio, emozioni positive, fattori alla base di un apprendimento coinvolgente.

 

COME SI USA LO STRUMENTO?

Lo strumento consiste in una tavoletta  all’interno del quale vengono inserite delle schede illustrate delle tabelline che vanno dal 2 al 9. Il bambino imparerà le tabelline sulla base della memoria visiva e dell’apprendimento associativo.

Per ogni risultato il bimbo assocerà delle immagini e delle «parole gancio», così da rievocare facilmente la risposta giusta.

Tali legami associativi sia visivi che fonici verranno memorizzati e faranno giungere il bambino ad un risultato automatizzato.

 

QUALI SONO I VANTAGGI?

L’utilizzo di tale strumento permette di:

  • Imparare le tabelline in maniera naturale, piacevole e gratificante accedendo in maniera sicura e veloce alle moltiplicazioni e sfruttando le associazioni sia visive (immagini) che fonetiche (parole gancio).
  • Superare l’emozione di paura che il bambino può sperimentare di fronte alla memorizzazione delle tabelline.
  • Sostituire la faticosa ripetizione meccanica con un gioco stimolante.

 

UNO STRUMENTO COMPENSATIVO…

Tale strumento nasce come metodo di studio innovativo, ma lo consigliamo a partire dalla terza elementare come ausilio compensativo.

Permette, in maniera accattivante, di aiutare i bambini a svolgere moltiplicazioni e divisioni facendo leva sulla disposizione spaziale, sulla memoria visiva e sulle figure gancio.

Lo strumento è accompagnato inoltre sia da carte da gioco delle tabelline, che da una striscia colorata la quale permette di affiancare il bambino verso l’acquisizione delle tabelline nel corso del tempo.

La Valutazione Neuropsicologica

Che cos’è e quando effettuarla?

La Valutazione Neuropsicologica è il  metodo di indagine della Neuropsicologica Clinica che consente di definire il funzionamento cognitivo di una persona e specificare le caratteristiche delle funzioni cognitive compromesse e/o risparmiate.

Viene effettuata attraverso una prima fase caratterizzata da colloqui preliminari con il paziente e i famigliari, raccolta dei dati anamnestici, somministrazione di test specifici e standardizzati e una fase finale di restituzione delle problematiche emerse.

Attraverso la Valutazione Neuropsicologica è possibile valutare il funzionamento di diverse aree cognitive (quali la memoria, il linguaggio, l’attenzione, le prassie, le funzioni esecutive e il ragionamento), emotive e comportamentali. Tali informazioni sono indispensabili e necessarie al fine di impostare trattamenti riabilitativi o di stimolazione cognitiva personalizzati.

E’ possibile effettuare una Valutazione Neuropsicologica:

  • In seguito a danni del sistema nervoso centrale (Trauma Cranico. Ictus, Emorragie, Neoplasie, Malattie del sistema nervoso centrale)
  • In casi di dimenticanze, problemi di memoria, difficoltà a mantenere a lungo l’attenzione, difficoltà a concentrarsi
  • Per certificare lo stato cognitivo della persona con valore a fini peritali
  • In presenza di Malattie Neurodegenerative

Lo studio PSEN – Studio di Psicoterapia e Neuropsicologia garantisce il servizio di Valutazione Neuropsicologica.

Rubrica Strumenti Compensativi: “C-Pen” Penne Scanner

CHE COS’E ?

La C-Pen è una penna scanner che ha:

  • Un sistema di riconoscimento ottico dei caratteri
  • La sintesi vocale

Risulta una strumento compensativo utile per tutti i ragazzi e studenti che presentano difficoltà di lettura.

 

COME FUNZIONA ?

La C-Pen può essere utilizzata come un evidenziatore.

Si usa passandola sul foglio di carta e la sintesi vocale leggerà i testi, riga per riga, negli auricolari del ragazzo in 5 lingue differenti (Italiano, Inglese, Spagnolo, Francese e Tedesco).

 

UTILITA’ E VANTAGGI

Con la C-Pen, i ragazzi con difficoltà di lettura diventano completamente autonomi. Questo rappresenta un grande vantaggio sia durante i compiti a  casa che a scuola, poiché lo studente non avrà più bisogno di lettori di supporto accanto (insegnante, genitore, ecc) e potrà svolgere lo studio a casa, le verifiche, gli esami, i test e le prove invalsi in totale autonomia.

 

QUALI TIPOLOGIE ESISTONO ?

Esistono diverse tipologie di penne scanner che è possibile scegliere in base ai bisogni del ragazzo.

  • Ci sono penne scanner che non si connettono a internet né al pc e quindi più adeguate per le verifiche, gli esami e i test (Es. C-Pen Exam Reader).
  • Ci sono penne scanner che dopo aver acquisito le righe di testo possono inviarle al pc e all’editor compatibile. Questo permetterà di acquisire tabelle, immagini, creare mappe e riassunti (Es. IRISPen Air 7).

 

«Ogni studente suona il suo strumento, non c’è niente da fare. La cosa difficile è conoscere bene i nostri musicisti e trovare l’armonia. Una buona classe non è un reggimento che marcia al passo, è un’orchestra che prova la stessa sinfonia»

Diario Di Scuola, Daniel Pennac

Rubrica Strumenti Compensativi: Il Tubò Pitagorico

COS’E’ E A COSA SERVE?

Il Tubo’ Pitagorico è un gioco didattico che avvicina i bambini al mondo della matematica con lo scopo di far imparare le tabelline in maniera costruttiva e senza noia.

 

COME FUNZIONA ?

Il Tubò  è costituito da un tubo ed ha agli estremi due manopole ruotabili, una blu e l’altra rossa.

La parte centrale è dotata di alcune finestre nelle quali è possibile far comparire i numeri dal’1 al 10.

Basta girare le due manopole colorate  all’estremità del tubo per ottenere subito il risultato della moltiplicazione o della divisione desiderata.

 

STRUMENTO COMPENSATIVO PER QUALE ETA’ ?

Il Tubo’ può essere utilizzato come strumento compensativo, e rientra nella categoria a bassa tecnologia.

Il suo utilizzo è consigliabile dalla classe terza della scuola primaria come strumento di aiuto nell’acquisizione delle tabelline, e come strumento compensativo dalla quarta classe della scuola primaria.

 

QUALI SONO I SUOI VANTAGGI ?

E’ comodo, tascabile e permette di essere portato ovunque e mantenersi sempre in esercizio.

Stimola i bambini ad auto-interrogarsi e auto-monitorare il risultato favorendo la consapevolezza delle proprietà matematiche.

E’ semplice da utilizzare tanto da diventare un vero gioco per i bambini.

Svolgendo le attività proposte con il Tubo’, il bambino acquisisce dimestichezza, flessibilità e padronanza nell’uso delle tabelline, apprendendole non in modo meccanico ma come prezioso strumento per il calcolo e il problem solving aritmetico.

 

«Se non imparo nel modo in cui tu insegni, Insegnami nel modo in cui io imparo»