La Malattia di Alzheimer è caratterizzata da una modificazione comportamentale di tipo riduttivo e da una serie difficoltà riscontrabili a livello cognitivo che a mano a mano seguono un andamento peggiorativo.
Tali difficoltà emergono nei domini relativi l’Attenzione, la Memoria, il Linguaggio, le Funzioni Esecutive e le Funzioni Visuo-Spaziali e Visuo-Costruttive.
ATTENZIONE
Per quanto riguarda l’Attenzione, emergono alterazioni già nelle prime fasi, in tutti gli aspetti dell’attenzione.
La persona con diagnosi fa fatica a focalizzare l’attenzione su un singolo compito per un lungo periodo di tempo, a spostare l’attenzione da un compito ad un altro e a prestare attenzione a due compiti diversi nello stesso momento.
Anche l’autoconsapevolezza rispetto alle proprie difficoltà cognitive e comportamentali sembra ridursi.
MEMORIA E APPRENDIMENTO
Per quanto riguarda i processi di Memoria e Apprendimento nelle prime fasi di malattia emergono difficoltà sia nei processi di memoria a breve termine (capacità di trattenere un’informazione per un massimo di 60 secondi) sia di memoria di lavoro (capacità di mantenere in memoria delle informazioni e al tempo stesso di manipolarle).
Anche i processi di apprendimento risultano essere compromessi per via di una difficoltà di codifica dell’informazione a causa delle difficoltà attentive. Risulta infatti compromessa la memoria episodica anterograda (es. i nomi delle persone, dove metto gli oggetti, i fatti della vita quotidiana).
La memoria prospettica ovvero il ricordare di ricordare (o memoria del futuro) appare compromessa mentre è importante sottolineare come la memoria retrograda per i ricordi più vecchi e la memoria procedurale risultano conservate per maggior tempo.
Questi due aspetti risultano fondamentali soprattutto in vista di un programma di stimolazione cognitiva durante il quale si cercherà di lavorare a partire dalle capacità residue della persona.
LINGUAGGIO
Anche il linguaggio risulta compromesso rispetto alla qualità e alla quantità del materiale verbale.
All’esordio si riscontrano lievi deficit di linguaggio.
Le difficoltà sono riconducibili all’evocazione dei nomi, ma in fase iniziale vi è un efficace compenso di recuperare queste attraverso giri di parole (circonlocuzioni).
La forma del linguaggio spontaneo è corretta, ma talvolta il discorso non è chiaro dal punto di vista del contenuto, infatti spesso si succedono frasi che si contraddicono fra loro, probabilmente a causa di deficit di memoria di lavoro, la persona con diagnosi non riesce a concatenare gli argomenti in modo sempre coerente perché si dimentica di ciò che stava raccontando. Perde il filo del discorso.
Appaiono però conservate la lettura a voce e lo spelling di parole. Nelle fasi precoci inoltre si riscontra una perdita della spontaneità dell’eloquio così la conversazione spesso deve essere iniziata da qualcun altro.
Nelle Fasi successive il Linguaggio spontaneo risulta essere più ridotto con difficoltà nella conoscenza semantica e caratterizzato da molte anomie (incapacità di rievocare il nome di un oggetto o una parola) e parole passe-partout (richiamare una parola con il nome «cosa» o «roba»). In questa fase si nota anche una difficoltà rispetto alla comprensione soprattutto per comandi complessi.
In una Fase successiva vi è un’impossibilità comunicativa per una ridotta comprensione e produzione (spesso vengono emesse solo espressioni ecolaliche).
FUNZIONI VISUO-SPAZIALI E VISUO-COSTRUTTIVE
Rispetto alle Funzioni visuo-spaziali e visuo-costruttive le discriminazioni visuo-percettive risultano complesse, la persona con diagnosi può avere difficoltà a copiare modelli gestuali o copiare delle figure bidimensionali.
FUNZIONI ESECUTIVE
Anche le funzioni esecutive risultano alterate.
Si nota una riduzione della consapevolezza delle proprie difficoltà, e spesso la persona con diagnosi mostra aspetti perseverativi nell’eloquio e intrusioni di tipo confabulatorio (costruzione di falsi ricordi) o prive di correlazioni.