Come parlare di Dislessia in classe

Molto spesso ci troviamo di fronte a questo tipo di domande/affermazioni:

  • “Se tutta la classe saprà, diventerà oggetto di presa in giro o verrà preso di mira!”
  • “Se lascerò utilizzare uno strumento a quel bimbo poi dovrò farlo utilizzare a tutti, come faccio?”
  • “L’importante è che noi insegnanti sappiamo. Tra noi ed il bimbo ci impegneremo poi a mantenere il segreto così da non farlo sentire diverso!”;

E’ importante dunque tenere a mente alcuni punti:

  • Per prima cosa è importante che il bimbo con DSA sappia della sua diagnosi, è importante dare un nome alle sue caratteristiche ed in questo gioca un ruolo fondamentale la famiglia;
  • È importante inoltre che la famiglia, dopo aver parlato con il proprio bimbo/a si interfacci con gli insegnanti affinché anche in classe non ci siano segreti!
  • È importante che tutta la classe venga coinvolta e che il bambino possa sentirsi libero e legittimato di parlare delle sue caratteristiche e di poter utilizzare gli strumenti a lui necessari!

Perché evitare il segreto?

Se teniamo nascoste le caratteristiche del bambino, quest’ultimo molto probabilmente penserà che in lui c’è qualcosa di sbagliato, da nascondere e ciò potrà essere motivo di sentimenti di inadeguatezza che interferiranno con la vita scolastica ma soprattutto con la sfera emotiva!

Alcuni consigli utili:

  • Una volta avuto il consenso dai genitori proviamo a dedicare un po’ di tempo a questo argomento in classe;
  • Partiamo ponendoci domande a noi stessi: siamo ben informati a riguardo? Cosa ne pensiamo? Come ci sentiamo in questo tipo di lavoro? Chiediamoci se è il caso per noi di farci aiutare/affiancare da un esperto in materia..
  • Introduciamo il concetto di Dislessia (o di qualsivoglia altro DSA) e lasciamo spazio all’immaginazione dei bambini, cosa ne sanno, cosa immaginano che siano…ecc.
  • Proviamo a leggere insieme un libro sul tema o un film (di seguito ve ne consigliamo alcuni);
  • Una volta terminata la visione discutiamone con i bimbi, portando soprattutto l’attenzione su come si sono sentiti durante la visione/lettura;
  • Proviamo ad inventare alcuni laboratori tra i bimbi volgendo lo sguardo su le risorse e le difficoltà sottolineando come ognuno di noi/loro possiede delle diverse caratteristiche fatte di punti di forza e di punti di debolezza;
  • Utilizziamo un linguaggio semplice, chiaro, diretto;
  • Poniamo attenzione al «sentirsi» dei bambini durante i laboratori;

Consigli su materiali da utilizzare:

“Sulla nostra terra sono spuntate piccole stelle che con la loro luce hanno illuminato il mondo perché sono riuscite a farci guardare le cose con i loro occhi. Pensavano in maniera diversa, le persone vicine non lo accettavano e le hanno ostacolate. Loro però ne sono uscite vincenti e tutto il mondo è rimasto a bocca aperta”
“Stelle sulla Terra” (Taare Zamen Par)

Rubrica Strumenti Compensativi: la Videoscrittura

Cos’è?

La videoscrittura è uno strumento compensativo efficace ma poco utilizzato!

Basta avere un computer e seguire dei piccoli ma importanti accorgimenti:

  • Aiutare il bambino ad impratichirsi nell’uso della tastiera attraverso l’utilizzo di diversi software appositi;
  • Affinché il suo uso sia adeguato, utilizzare la videoscrittura insieme ad un buon sintetizzatore vocale;
  • Accompagnare il bambino nell’utilizzo dello strumento sia a casa che a scuola;

Quando utilizzarla?

Laddove si manifestano delle difficoltà:

  1. grafiche (Disgrafia)
  1. ortografiche (Disortografia)

Quali sono i suoi vantaggi?

I programmi di videoscrittura permettono di:

  • Ridurre lo sforzo necessario per scrivere e l’eccessivo carico cognitivo;
  • Individuare, grazie al correttore ortografico, le parole scorrette;
  • Facilitare il processo di autocorrezione!

Quali Software scegliere?

I programmi di video scrittura più utilizzati sono:

  • Pick Editor;
  • Microsoft Word:
  • Pages;
  • libreOffice Writer;
  • WordPerfect.

Per allenare invece il bambino all’uso della tastiera:

  • Programmi gratuiti: Alphattack, Tutore dattilo, Sense-lang, TuxType, Keyzard, 10 dita.
  • Programmi a pagamento: Bachi spaziali, scrivere con la tastiera.

Nella scelta del software è importante valutare:

  • Le caratteristiche del bambino;
  • Le difficoltà del bambino;
  • L’età del bambino;

È inoltre importante tenere a mente quali obiettivi abbiamo in mente con la scelta del Software!!

«Far usare gli strumenti compensativi NON SIGNIFICA FACILITARE il bambino, infatti “sono misure che non violano l’imparzialità, ma al contrario mettono il bambino con disturbo dell’apprendimento sullo stesso piano dei suoi compagni»

(Giacomo Stella)

Che cos’è l’EMDR?

L’EMDR (Eye Movement Desensitization and Reprocessing) è un approccio terapeutico utilizzato per il trattamento del trauma e di problematiche legate allo stress traumatico.

L’EMDR si focalizza sul ricordo dell’esperienza traumatica. E’ una metodologia che utilizza i movimenti oculari o altra stimolazione alternata destra/sinistra, per permettere una migliore comunicazione tra gli emisferi cerebrali.

L’elaborazione dell’esperienza traumatica con l’EMDR permette al paziente di cambiare prospettiva, modificare
le valutazioni cognitive su di sé, incorporare emozioni adeguate alla situazione ed eliminare le reazioni fisiche. Questo permette di adottare comportamenti più adattivi.

Secondo il modello di riferimento, l’evento traumatico vissuto dal soggetto viene immagazzinato in memoria insieme alle emozioni, percezioni, cognizioni e sensazioni fisiche disturbanti che hanno caratterizzato quel momento.
Tutte queste informazioni immagazzinate in modo disfunzionale, restano “congelate” all’interno delle reti neurali, e non potendo essere elaborate, continuano a provocare disagio nel soggetto, fino a portare all’insorgenza di disturbi psicologici.

L’obiettivo dell’EMDR è quello di ripristinare il naturale processo di elaborazione delle informazioni presenti in memoria per giungere ad una risoluzione adattiva attraverso la creazione di nuove connessioni più funzionali.

Attraverso il trattamento con l’EMDR è dunque possibile alleviare la sofferenza emotiva, permettere la riformulazione delle credenze negative e ridurre l’arousal fisiologico del paziente.

Il Ruolo del Caregiver nelle persone con Demenza

Quando ci troviamo difronte ad una persona con Malattia Neurodegenerativa, la progressiva perdita delle proprie abilità cognitive e funzionali riduce gradualmente la sua autonomia, diventando sempre più dipendente dagli altri e necessitando dell’assistenza costante di un caregiver.

Il ruolo del caregiver si modifica nel corso della malattia del proprio caro:

Inizialmente difronte alle prime manifestazioni di dimenticanza e disorientamento il famigliare può non comprendere a pieno alcuni comportamenti della persona e valutarli come strani, come legati all’età, all’umore depresso.

Con l’avanzare della malattia i sintomi diventano più evidenti e ciò porta il familiare a rivolgersi ad un medico per una diagnosi.

La fase della diagnosi rappresenta uno dei momenti più difficili e delicati poiché predice un futuro molto stressante per il caregiver. Allo stesso tempo la diagnosi permette di attribuire una spiegazione e dare un significato all’incomprensibile cambiamento del proprio caro.

Nelle fasi iniziali di malattia il compito del caregiver è quello di supervisionare le attività strumentali di vita quotidiana del proprio caro (es. fare la spesa, assumere i farmaci, gestire il denaro) e supportarlo nella gestione delle relazioni sociali.

Nel corso della malattia il compito del caregiver diventa sempre più attivo, ovvero dovrà assistere il malato nelle attività di base di vita quotidiana (es. lavarsi, vestirsi, alimentarsi) e le ore impiegate nella sorveglianza del paziente aumentano sempre più fino a richiedere un impegno a tempo pieno.

Spesso il caregiver si trova a gestire i disturbi comportamentali del proprio caro (agitazione, allucinazioni, aggressività) e diventa sempre più faticoso gestire contemporaneamente il proprio caro e la propria famiglia. Ciò può mettere a dura prova l’intero nucleo familiare esponendo il caregiver ad alti livelli di stress.

Proprio per questo vengono proposti diversi interventi rivolti ai famigliare e al caregiver con l’obiettivo di ridurre il carico emotivo e migliorare la qualità di vita di chi si prende cura.

Rubrica Strumenti Compensativi I dizionari Elettronici

COSA SONO

I Dizionari Elettronici sono strumenti compensativi che rientrano nella categoria della tecnologia da utilizzare per l’apprendimento delle lingue straniere (inglese, francese, tedesco, spagnolo, ecc.)

 

COME FUNZIONANO

I Dizionari Elettronici hanno la stessa funzione dei dizionari tradizionali, ma si consultano al PC o su dispositivi portatili come Tablet o eBook.

Oltre alla definizione dei termini, i Dizionari Elettronici propongono anche sinonimi e contrari delle singole parole.

Il contenuto tradotto può essere letto anche attraverso la sintesi vocale.

Sono molto utili inoltre se vengono integrati sia con un file audio che permette la corretta pronuncia della parola, sia con un’immagine del concetto definito. In questo modo si potrà sfruttare sia il canale uditivo che quello visivo.

Rispetto a ciò esistono dei veri dizionari illustrati che includono delle immagini rappresentative dei singoli termini.

 

QUANDO E’ CONSIGLIABILE UTILIZZARLI

Essendo uno strumento compensativo ad alta tecnologia è consigliabile utilizzarli a partire dalla scuola secondaria di primo grado.

E’ necessario considerare inoltre la destrezza e la conoscenza che il ragazzo ha con la tecnologia ed i mezzi informatici, e l’accessibilità che il ragazzo ha a tale strumento.

 

QUALI SONO I VANTAGGI

I Dizionari Elettronici sono utili sia a casa durante lo studio che a scuola durante le verifiche in classe.

Inoltre i Dizionari Elettronici vanno incontro alle esigenze dei docenti poiché non si collegano al web e non permettono di caricare altri contenuti.

Funzionano anche da correttore ortografico e risolvono cruciverba, anagrammi e ricercano verbi frasali.

 

 

«Date un credito di fiducia ai vostri alunni e loro ve lo restituiranno con il successo nella loro vita.

Magari voi non lo sapete, ma loro si ricorderanno e ve ne saranno riconoscenti»

Giacomo Stella